Biografia

Biografia

Massimo Bersanetti, fotografo eclettico cultore dello Still Life, che ha elaborato una fotografia concentrata sull’oggetto-immagine, il soggetto (Corpo, Ritratto, Paesaggio, Natura morta, Gioiello, Abito, Bottiglia di Vino, Libro, ecc) è il pretesto per costruire l’immagine, solidamente appoggiata sulla struttura prospettica e sull’incastro volumetrico delle forme. Le sue caratteristiche sono pittoricità, luminosità e solidità compositiva, che danno come risultato una fotografia costruita come oggetto, come superficie sulla quale l’autore rappresenta un mondo silente, dalle atmosfere ovattate, riorganizzando volumi, segni e colori. Le sue immagini sono belle da guardare, concentrate come sono sulla magia dello scatto, dell’istante di luce, più che sulla resa dell’oggetto in sé. Per Bersanetti fotografare significa rinnovare lo stupore sul mondo, evocato dagli oggetti, dalle architetture, dai paesaggi; sono codici visivi che rievocano un tempo astorico e mai cronologico, come le sue vedute di città e di borghi medioevali della Francia del Nord, particolarmente amate dall’autore. I suoi paesaggi emozionali si collocano tra il reale e il ricordo sublimato di luoghi che sembrano oggettivamente reali, ma nel contempo emanano un aura metafisica, evidenziando una zona di passaggio, una soglia non delimitabile geograficamente e di forte impatto emotivo. Per quanto riguarda le fotografie che hanno come soggetto il corpo, il ritratto o frammenti del corpo, l’autore utilizza la fotografia come tramite di relazione con le persone, le cose che indaga e le smaschera ponendole davanti all’obiettivo.

I suoi miti sono Eugene Atget, Cecil Beaton, Alfred Stieglitz, Edward Weston, Horst, Luigi Ghirri, e molti altri maestri che hanno trasformato la fotografia in un medium emozionale. Le sue fotografie non sono un documento reale, evocano la fisicità delle cose e devono essere esplorate come una ricerca di una spazialità immaginaria, sospesa e rarefatta, in cui i suoi oggetti sembrano fluttuare dentro un a dimensione senza terra. Per Bersanetti il reale declinato nelle sue variabili infinite è solo un termine del rapporto tra l’idea e il soggetto rappresentato, è il dato emozionale con il quale si entra in rapporto diretto al mistero delle cose.

Jacqueline Cerasoli – Storico e Critico d’Arte